La multinazionale ha registrato una crescita della domanda dei consumatori per alcuni dei suoi prodotti e sfrutterà il periodo Covid-19 per monitorare il portafoglio dei suoi brand
Nel bel mezzo della pandemia di coronavirus, gli inserzionisti sono tutti alle prese con lo stesso dilemma: spendere o non spendere. Procter & Gamble ha scelto la prima opzione, affermando la necessità di mantenere vivo il “ricordo” dei suoi brand in un periodo in cui la loro disponibilità fisica potrebbe essere carente. P&G ha registrato un aumento organico delle vendite del 5% rispetto all’anno precedente, poiché il coronavirus ha incrementato la domanda dei consumatori per alcuni dei suoi prodotti.
La multinazionale ha registrato un aumento delle vendite negli Stati Uniti del 10% in questo trimestre. L’aumento ha compensato con successo il corrispondente calo dell’8% nel mercato cinese. Il direttore finanziario Jon Moeller ha confermato che l’azienda si concentrerà sulla spesa media, invece di tagliarla. In un articolo di The Drum, ha osservato che, se da un lato la ridotta disponibilità di prodotti in tutto il mondo può portare a una maggiore sperimentazione dei prodotti P&G da parte dei consumatori, dall’altro può anche allontanarli dai loro marchi.
“Ci sono consumatori che stanno provando prodotti che non hanno mai provato prima, ma questi non sono necessariamente nostri – ha detto agli investitori -. Dobbiamo lavorare sodo per mantenere il più possibile la disponibilità mentale e fisica dei nostri brand presso i consumatori.”